lunedì 11 luglio 2016

Angolo Suggerimenti: Il viaggio di Lea di Guia Risari

Cari Millenari buon inizio di settimana. Oggi vi voglio parlare di un libro per adolescenti, è una fascia di età che tratto poco no ma voglio rifarmi un pochetto e quindi perché non parlarne con voi?! Beh andiamo a scoprire la scheda libro...


Titolo: Il viaggio di Lea
Autrice: Guia Risari
Editore: Einaudi Ragazzi
Data di pubblicazione: giugno 2016
Pagine: 224
Prezzo: 14 euro
Ebook: /

Sinossi: Lea ha dodici anni. E’ orfana, vive col nonno nella periferia di una città. Traumatizzata dalla perdita dei genitori si chiude in un mutismo ostinato fino a quando il nonno le porta un gatto rosso, Porfirio, un animale misterioso e parlante, un po’ saggio e un po’cinico. Lea è tormentata dalle domande sulla vita, la morte, il dolore e parte assieme a Porfirio per trovare le risposte. Una storia originale dal ritmo sapientemente costruito, ricca di elementi fantastici e di atmosfere intense. Una fiaba moderna che parla ai più giovani affrontando con grande coraggio uno dei tabù più difficili da trattare, quello sulla morte, e di conseguenza sul senso della vita.

Un romanzo denso, visionario, ricco di storie parallele; un racconto pensato per girovagare, perdersi e ritrovarsi. Pieno d'umorismo, sfumature, poesia e domande profonde, a cui tutti dobbiamo rispondere.
Perché si vive? Perché si muore? Che senso ha il dolore? Perché crescere e amare fanno soffrire?

Incipit


 Lea e il nonno vivevano in una grande città. Case antiche e parchi alberati si alternavano a rari grattacieli e a giganteschi casermoni circondati da lunghi viali in cui una spessa nebbia puzzolente avvolgeva visi e foglie. Tra i suoni dei clacson, emergevano voci, starnuti, richiami, lo sferragliare dei tram e lo stridio delle frenate. Il rumore era così assordante che spesso non si riusciva nemmeno a sentire chi camminava accanto.
Per fortuna, Lea e il nonno abitavano al Mulino, una zona che al posto di strade asfaltate e semafori aveva orticelli disordinati e terreni abbandonati. In quel quartiere c'erano soprattutto basse casette di mattoni con cancelli arrugginiti e staccionate scrostate che avrebbero avuto bisogno di una bella riverniciata.
Era un sobborgo di operai, artigiani, impiegati e pensionati, popolato da frotte di bambini che si sparpagliavano nei campi che qualcuno recintava abusivamente e coltivava.
Questi gruppetti di marmocchi mettevano da parte le regole imparate a casa e a scuola e si scatenavano in giochi violenti e pericolosi. Non avevano paura di niente e non rispettavano nessun divieto. Si sfidavano a darsi la caccia e si infliggevano le peggiori punizioni. Chi perdeva veniva bendato, condotto nel folto della campagna e lasciato lì oppure lo si obbligava a fare il bagno nel torrentello fangoso dove nuotavano grossi lucci che mordevano come dannati. Altrimenti, il malcapitato era spogliato, legato a un albero e abbandonato al suo destino. Anche in pieno inverno.
Quando pensava a quei piccoli delinquenti, Lea tirava un sospiro di sollievo. Meno male che lei era grande. Aveva dodici anni, una grossa testa rotonda con capelli color limone e gli occhi scuri e seri di un'adulta. Non era particolarmente carina. D'altra parte, lei all'aspetto non ci teneva. La sua espressione, concentrata e inquieta, era quella di chi è sempre alla ricerca di risposte a domande difficili, che sconcertano.
Lea abitava al Mulino da tre anni, ormai. I suoi genitori erano morti in un incidente e lei per un lungo periodo non aveva più parlato. A niente erano serviti i colloqui con gli psicologi, le rassicurazioni, le promesse. Aveva ricominciato a parlare grazie a un gatto.


Readers non vedo l'ora di leggerlo per scoprire Lea e il suo mondo.
A presto cari miei.
Ines

1 commento:

Chiunque voglia lasciare un piccolo commento è ben accetto e sarò lieta di rispondere sempre